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  • Immagine del redattoreGiada

Mudra: i gesti simbolici dello yoga


Spesso nella pratica yoga poniamo le mani in particolari posizioni, dette mudra, ma cosa sono? Conoscerne e comprenderne il significato rende più consapevole la nostra pratica.

Mudrā (मुद्रा) è un termine sanscrito che indica alcune precise posizioni delle mani (hasta mudra) e del corpo e significa letteralmente “sigillo”, “gesto” o “segno”.

I mudra sono utilizzati nella pratica yoga come completamento di alcuni āsana (posizioni) e durante le fasi meditative e stabiliscono un collegamento tra il corpo fisico (annamaya kosha), la mente (manomaya kosha) ed il corpo energetico (pranamaya kosha).

Secondo la visione yogica, le nostre energie si muovono dentro di noi attraverso dei canali energetici chiamati nadi e i mudra sono utilizzati per facilitare la canalizzazione ed il flusso dell’energia nelle mani e in tutto il corpo, inoltre la loro pratica permette di aumentare notevolmente la concentrazione e di portare lo sguardo all’interno; infatti nelle mani sono presenti numerose terminazioni nervose e determinate posizioni agiscono influenzando i riflessi inconsci ed i comportamenti istintivi che sono controllati da aree primitive del cervello.

I mudra hanno anche un'importante significato simbolico poiché rappresentano alcuni stati o processi della coscienza e la loro pratica ha lo scopo simbolico di condurre il praticante agli stati di consapevolezza che rappresentano.

Molti mudra sono collegati a divinità indiane che simboleggiano le energie che animano ogni aspetto della vita, della mente e della consapevolezza e la loro pratica ci permette di entrare in comunicazione con queste energie.

I Mudra nella danza classica dell'India

I mudra nella danza classica dell’India rappresentano un vero e proprio vocabolario ed un raffinato linguaggio.

Nei differenti stili di danza i mudra sono strumenti estetici per comunicare il sacro; sono utilizzati in maniera estremamente precisa e raffinata sia con un valore ornamentale ed energetico, sia con un valore simbolico ed espressivo caricandosi di uno specifico significato.

Attraverso i mudra il danzatore racconta le storie degli dei e delle dee, comunicando miti e vicende legate ai testi della tradizione dell’India.

Tali codici espressivi nascono negli antichi templi dell’India e sono stati trasmessi oralmente dalle sacerdotesse e dalle danzatrici al servizio delle divinità.

Simboli di una cultura millenaria, i mudra nella danza classica Indiana mantengono quel valore energetico e sacro delle loro origini.

I mudra più praticati nelle classi yoga


L'argomento è molto vasto, mi limiterò a spiegare brevemente il significato di alcuni mudra in cui vi sarete sicuramente imbattuti se frequentate un corso di yoga.

Chin Mudra e Gyana Mudra

yogapedia

Sono forse i mudra più conosciuti ed hanno un importante significato simbolico:

Il pollice rappresenta la coscienza universale el’indice la coscienza individuale.

In Chin e Gyana mudra l’individuo (l’indice) si inchina alla coscienza universale (il pollice)

Sono i mudra più utilizzati nella meditazione e rappresentano simbolicamente l’unione tra le due coscienze, l’obiettivo ed il culmine dello yoga.

La differenza tra i due gesti è la posizione della mano che in Chin mudra ha il dorso rivolto verso il basso ed in Gyana mudra verso l'alto.

Anjali Mudra

Anjali significa infatti saluto, offerta, benedizione ed è un gesto con un significato molto profondo.

E' un gesto associato al Namastè, saluto sacro.

La mia anima onora la tua anima, onoro il luogo in te in cui tutto l'universo risiede.

Onoro la luce, l'amore, la verità, la bellezza e la pace che sono in te, perché sono anche in me.

Nel condividere questo siamo uniti, siamo la stessa cosa.

Noi siamo uno.

In sostanza, il significato del saluto è quello di riconoscere la sacralità che c’è in ognuno di noi.

Nella pratica yoga è un gesto utilizzato per onorare, benedire e celebrare il momento presente; lo utilizziamo infatti come rituale per aprire e chiudere la pratica, per centrarci nelle posizioni di equilibrio e per tornare a noi stessi all'inizio ed alla fine di una sequenza.

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