Nello yoga si dà moltissima importanza al respiro per l’influenza che ha sulla mente, se il respiro è calmo anche la mente è calma; questa è una cosa piuttosto immediata da verificare. Una cosa meno intuitiva ma altrettanto importante da considerare è l’influenza che il respiro ha sul corpo e gli effetti fisici negativi che una scorretta respirazione può avere.
La respirazione diaframmatica
In condizioni di riposo l’atto respiratorio dovrebbe essere svolto principalmente da un muscolo molto importante: il diaframma, un muscolo a forma di cupola che separa la cavità toracica dalla cavità addominale.
Quando inspiriamo, il diaframma si contrae abbassandosi e nella cavità toracica si genera una pressione negativa, così i polmoni, che sono elastici e “spugnosi” si riempono d’aria; espirando il diaframma si rilassa e si alza comprimendo i polmoni ed espellendo l’aria.
Nella respirazione, oltre al diaframma, sono coinvolti altri muscoli (muscoli accessori della respirazione) che in condizioni di riposo dovrebbero entrare in gioco solo in minima parte e che ci permettono, in condizioni di sforzo, di avere un’ottimale apporto di ossigeno, espandendo la gabbia toracica in inspirazione (respirazione costale).
Perché respiriamo in modo scorretto?
Lo stile di vita moderno, lo stress, i problemi, l' ansia, ci portano a respirare prevalentemente con la porzione superiore delle coste e a mantenere per tutta la giornata un blocco inspiratorio (non buttiamo fuori l'aria quasi mai). In questo modo il diaframma rimane bloccato in basso ed i muscoli accessori devono sobbarcarsi un lavoro che in realtà dovrebbe assolvere il diaframma.
Effetti di una respirazione scorretta
Tutto questo provoca una retrazione del diaframma, per scarso utilizzo, e una continua tensione dei muscoli inspiratori accessori (sternocleidomastoideo, gli scaleni, il piccolo e grande pettorale, il gran dentato, il gran dorsale, l'elevatore della scapola e il trapezio).
La maggior parte di questi muscoli si inserisce sul collo e la conseguenza sono continue tensioni cervicali.
Non bisogna poi trascurare il fatto che il diaframma, oltre ad inserirsi al livello dello sterno e delle coste, ha inserzioni anche al livello delle vertebre lombari dove entra in contatto con due importanti muscoli, lo psoas ed il quadrato dei lombi che hanno una grande importanza nella postura e quindi un diafamma bloccato può anche comportare tensioni e dolori lombari.
Altra importantissima funzione del diaframma è quella di pompa per il ritorno venoso che lo rende un elemento importante al livello del sistema circolatorio.
Risvegliare il diaframma
Il diaframma è un muscolo involontario anche se con molto esercizio se ne riesce ad averne un minimo controllo. Tuttavia la maggior parte di noi non sarebbe in grado di utilizzarlo e gonfierebbe forzatamente l’addome nel tentativo (vano) di fare una respirazione diaframmatica.
Quello che possiamo fare con più facilità è cercare di rilassare i muscoli di collo, spalle, schiena, torace (muscoli cosiddetti accessori) che respirando scorrettamente teniamo sempre in tensione, lasciando finalmente spazio al diaframma.
Spesso questo non è affatto facile, perché si parla di tensioni muscolari talmente radicate nella nostra postura che difficilmente riusciremo ad individuare.
La pratica yoga ci viene incontro permettendoci di aumentare la consapevolezza degli stati di tensione nei muscoli del nostro corpo, primo passo per lavorare sulla nostra respirazione.