Cos'è la meditazione?
La meditazione è una pratica sviluppatasi in Oriente e compare in almeno sei tradizioni spirituali molto vicine tra loro: Yoga, Vedanta, Taoismo, Tantrismo, Zen e Buddhismo.
In queste tradizioni, il fine della meditazione viene definito “risveglio”,”liberazione”, “illuminazione”.
Tutti questi termini indicano che, di norma, ci troviamo in uno stato di limitazione, di condizionamento, di ignoranza o dipendenza da cui dobbiamo uscire se vogliamo attingere ad una maggiore consapevolezza e libertà.
Perché meditare?
"L'illuminazione è realtà (...) non è nulla di esotico, di fantastico o elitario, ma appartiene all'umanità intera; quando la realizziamo, si rivela insospettatamente comune. La realtà spirituale non è qualcosa di elaborato o esoterico, bensì un profondo buonsenso.
Quando facciamo nostra la natura della mente, gli strati di confusione scompaiono uno dopo l'altro. Non si tratta di diventare un Buddha, ma semplicemente di smettere a poco a poco di essere preda dell'illusione; ed essere un Buddha non significa essere una sorta di onnipotente superuomo spirituale, ma diventare finalmente un vero essere umano."
(Sogyal Rinpoche)
Di fronte a parole come “illuminazione” o “liberazione”, qualcuno di voi penserà che la meditazione sia una pratica da mistici, lontana da noi; ma non è affatto così.
La meditazione è una pratica perfettamente compatibile con la vita moderna, può apportare una dimensione spirituale nuova, attraverso il recupero del senso dell’essere e lo sviluppo di una nuova consapevolezza.
Le nostre giornate si susseguono veloci, una dietro l’altra, e abbiamo l’impressione di non riuscire più a gestire il tempo per portare a termine i nostri obiettivi.
Un turbinio di pensieri e cose da fare si accavallano e si confondono tra loro, facendoci perdere la capacità di gestire lucidamente la nostra vita.
Stressati, stanchi, frustrati, diventiamo incapaci di mantenere la concentrazione, e non riusciamo a raggiungere gli obiettivi prefissati. Così finiamo per essere pervasi da un senso di insoddisfazione e incompiutezza.
La comprensione dei meccanismi mentali, la chiara visione delle cose, l’aumento della sensibilità, la conquista della calma e del distacco…tutto ciò può essere utile nella nostra vita frenetica, e non richiede particolari rinunce.
La pratica di meditazione è un lavoro su di sé, una coltivazione della mente, un addestramento della sensibilità, una disciplina psichica, che si pone innanzitutto due obiettivi: l’acquisizione di un maggior grado di consapevolezza e il recupero del senso dell’essere, ovvero la gioiosa sensazione di esistere, che è collegata al fatto stesso di stare al mondo e che viene oscurata dalle mille preoccupazioni dell’uomo del nostro tempo.
La meditazione non è, come molti pensano, un tentativo di chiudersi in sé stessi o di occultare i propri problemi.
E’ piuttosto un aprirsi a sé stessi, a una parte di noi normalmente soffocata dalla continua attività logica della mente. Tramite essa possiamo imparare a vedere nel profondo di noi stessi, esattamente come siamo. Possiamo finalmente vedere cosa c'é dentro di noi, comprenderne l'essenza e accettarla pienamente.
La meditazione favorisce la vera intuizione, che può essere ottenuta solo se ci si libera da quei giri logici ai quali abbiamo permesso nel tempo di disorientare la nostra mente.
Come meditare?
"Quando il pensiero precedente è cessato e il prossimo pensiero non è ancora sorto, non c'è forse un intervallo?"
"Bene, prolungalo. Questo è meditare".
(Jamyang Khyentse)
La meditazione è il raggiungimento di uno stato mentale vigile e al contempo rilassato. Cercare il momento presente e non permettere a pensieri ed emozioni di travolgerci.
Non è solo sedersi ad occhi chiusi.
Le tecniche per il raggiungimento di uno "stato meditativo" si avvalgono di diversi strumenti quali, l'attenzione al respiro, la recitazione di mantra, visualizzazioni, spostamenti della coscienza...ogni tradizione spirituale ha i suoi metodi, ma non dobbiamo vedere la meditazione come una tecnica da eseguire o un qualcosa da raggiungere.
La meditazione non è qualcosa che si fa, ma qualcosa che si é.
E' qualcosa che va oltre lo spazio della pratica, oltre la tecnica. E' un'attitudine a vivere la vita a pieno, assaporandone ogni istante.
"Quando la meditazione non è più vista come uno strumento per raggiungere
una meta futura, diventa una celebrazione della vita.
A ogni istante possiamo celebrare la vita con qualsiasi esperienza: gustando un bicchiere d’acqua fresca quando abbiamo sete, contemplando il firmamento di una limpida notte estiva, facendo l’amore, sorridendo a un bambino, cantando sotto la doccia o danzando fino a perdere la cognizione del tempo.
Il modo specifico in cui la meditazione celebra la vita è lasciandola esplodere
nel silenzio, senza più cercare di controllarla, giudicarla o manipolarla."
(Mauro Bergonzi)
Un equivoco frequente è pensare che il percorso meditativo si svolga necessariamente per gradi progressivi, utilizzando tecniche via via più sofisticate e complesse; in realtà procede proprio nella direzione opposta, verso una progressiva semplificazione.
Meditare è liberare la mente dalla nostra ossessione di acquisire, conoscere, imparare qualcosa, permettendo così al silenzio di manifestarsi.
Nella meditazione non partiamo da cose semplici per arrivare a cose più difficili. Piuttosto partiamo dalle complicazioni della nostra vita andando sempre più verso la semplicità. Meditazione non è costruire. Si tratta piuttosto di lasciare andare, disfare... fino a raggiungere la semplicità del Sé.
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